Nella notte tra il 19 ed il 20 Giugno 2024 le Stelle Sagittaridi attraverseranno il nostro cielo annunciando il
Solstizio d’Estate che cadrà Giovedi 20 Giugno con la giornata più lunga dell’anno (15 ore e 15 minuti di luce,
dalle ore 5,36 del mattino alle ore 20,51 del tramonto).
In questo tempo fermo tra la massima declinazione positiva del sole rispetto all’equatore celeste e la sua
ripresa del cammino in senso inverso, in questa pausa “eterna”, cielo e terra possono avvicinarsi idealmente
e “l’uomo di desiderio” che ne ha consapevolezza può ricevere il massimo della energia del nostro astro.
Sabato 22 Marzo cadrà la luna piena, con altro significato simbolico.
AI Solstizio d’Estate il Sole entra anche nella Costellazione del Cancro realizzando l’incontro dell’acqua con il
Fuoco, le cosiddette “nozze alchemiche”.
Se per gli Alchimisti il mese di Marzo (Equinozio di Primavera) è il momento migliore per la raccolta della
rugiada mattutina per iniziare a lavorare alla Grande Opera, il Solstizio d’Estate è il momento migliore per la
sua realizzazione e per ottenere quella Pietra filosofale che trasforma il piombo in oro.
Durante il Solstizio Sole e Luna si incontrano fisicamente e simbolicamente e si scambiano le loro forze e le
loro prerogative: questo dialogo tra poli opposti realizza alchemicamente l’androgino.
Ciò conferma che nella vita tutto è in divenire (Trasmutazione), compreso il rapporto tra energia e materia,
convenzionalmente considerati opposti e complementari.
Per gli Alchimisti in questo momento l’azione del cosiddetto “fuoco segreto” consente quel ribaltamento
interiore dei singoli elementi, come appunto l’inversione del Sole, che ne consente la Trasmutazione.
Per “Fuoco Segreto” si intende quel terzo principio (sale) che ha il compito di mediare fra i due elementi
opposti (zolfo e mercurio).
A proposito del “DONEC ERUNT IGNES” (FINCHE’ DURERANNO I FUOCHI) scriveva Fulcanelli:
“… per sottolinearne la preponderanza, la potenza e la necessità, ed anche per meglio indicare l’impossibilità
di un qualunque intervento sulla sostanza senza il ricorso a questa forza spirituale capace di penetrarla, di
muoverla, di cambiare in attuale ciò che essa possiede allo stato potenziale.
Finchè durerà il Fuoco, la vita si estenderà nell’universo, i corpi sottomessi alla legge della evoluzione, della
quale esso è l’agente essenziale, compiranno i diversi cicli della loro metamorfosi, fino alla loro trasformazione
finale in spirito, luce o fuoco.
Finchè durerà il Fuoco la materia non cesserà di proseguire la sua faticosa ascesa verso l’integrale purezza,
passando dalla forma compatta e solida alla forma liquida, e poi allo stato gassoso ed allo stato raggiante.”
Tornando alla Trasmutazione ed alla sintesi degli opposti l’elemento maschile si può unire a quello femminile,
realizzando contemporaneamente il “Solve et coagula” alchemico.
Un Amore di Fuoco ed Acqua, con il dissolvimento delle negatività del nostro “Io” e la successiva coagulazione
di ciò che è positivo.
In una sua opera (“L’entrata aperta al palazzo chiuso del Re”) Filatete, Alchimista 1628-1665, il cui nome
significa «pacifico amante della verità») afferma: “Quando l’oro viene unito alla sua sposa, allora anche lo
zolfo coagulante, che nell’oro volgare era rivolto verso l’esterno, viene rovesciato verso l’interno”. E quindi il
ribaltamento.
Come disse Nicola Grosso “Il solve et coagula è assimilabile alle operazioni di Binah e Hochmah, di logica ed
intuizione e dalle loro nozze potrebbe nascere il figlio androgino, il Sé… quel coagulo immortale capace di
tutto dissolvere”: le nozze alchemiche di Intelligenza e Saggezza che ci porteranno alla consapevolezza, cioè
all’Illuminazione.
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